Google posticipa la cancellazione dei cookie di terze parti al 2025
elisa2024-06-12T10:51:59+02:00Google ha annunciato un ulteriore rinvio della rimozione dei cookie di terze parti dal suo browser Chrome, spostando la scadenza dal 2024 al 2025. Questa decisione, che segue un primo rinvio dal 2020 al 2024, riflette le complessità e le sfide legate alla sostituzione di una tecnologia così radicata nell’ecosistema pubblicitario digitale. Nel frattempo, Google ha iniziato la sperimentazione di nuove tecnologie su circa l’1% degli utenti di Chrome, testando soluzioni alternative ai cookie di terze parti.
Cosa sono i Cookie di terze parti e perché sono così importanti
I cookie sono piccoli file di dati che vengono salvati sul dispositivo di un utente quando visitano un sito web. I Cookie di terze parti non provengono direttamente dal sito che l’utente sta visitando ma sono generati da domini diversi, solitamente da inserzionisti o altri servizi di tracking.
Questi cookie permettono alle aziende di monitorare l’attività online degli utenti attraverso vari siti, raccogliendo informazioni utili per la profilazione e la pubblicità mirata.
La cancellazione dei cookie di terze parti ridurrà il monitoraggio delle attività online degli utenti, diminuendo così la pubblicità mirata e rendendo il web più rispettoso della privacy. In pratica, ci sarà un graduale abbandono degli annunci di retargeting, quei banner pubblicitari che suggeriscono di acquistare prodotti che l’utente ha cercato o visualizzato in precedenza.
La Privacy Sandbox: l’alternativa di Google
La Privacy Sandbox è un’iniziativa di Google progettata per migliorare la privacy degli utenti online riducendo la dipendenza dai cookie di terze parti per il tracciamento e la pubblicità. L’obiettivo della Privacy Sandbox è creare nuovi standard web che proteggano le informazioni personali degli utenti, pur consentendo ai pubblicitari di fornire contenuti mirati in modo rispettoso della privacy.
Le tecnologie chiave della Privacy Sandbox includono il Federated Learning of Cohorts (FLoC) e la Topics API, che raggruppano gli utenti in base ai loro interessi senza tracciare singoli individui. Inoltre, il framework FLEDGE consente la pubblicità basata su gruppi di interesse, e il sistema di Conversion Measurement misura l’efficacia delle campagne pubblicitarie senza compromettere la privacy degli utenti.
Le preoccupazioni dell’Antitrust
La decisione di posticipare la cancellazione dei cookie al 2025 è stata influenzata dalle autorità antitrust inglesi. In una nota pubblicata sul proprio blog, Google ha dichiarato che il Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito necessita di “tempo sufficiente per esaminare tutte le prove, inclusi i risultati dei test condotti dall’industria” riguardo alla Privacy Sandbox. Queste tecnologie, proposte da Google per sostituire i cookie di terze parti, dovranno dimostrarsi efficaci e non compromettere la concorrenza prima che l’autorità possa dare il via libera definitivo.
Le aziende del settore pubblicitario hanno espresso preoccupazioni sia a Google che al CMA riguardo ai limiti della Privacy Sandbox, sostenendo che non riesce a compensare le funzionalità offerte dai cookie di terze parti. Inoltre, temono che l’eliminazione dei cookie possa rafforzare ulteriormente la posizione dominante di Google nel mercato.
Quale sarà il futuro della pubblicità online?
Mentre Apple e Mozilla hanno già bloccato i cookie di terze parti nei loro browser, la decisione di Google è particolarmente significativa dato che Chrome è utilizzato da due terzi degli utenti di internet a livello globale. Questo cambiamento è tanto atteso quanto temuto dagli inserzionisti, che devono adattarsi a un panorama in evoluzione.
Il rinvio al 2025 offre più tempo all’industria per adattarsi e sviluppare soluzioni alternative, ma anche per continuare il dialogo con le autorità regolatorie e gli stakeholder. L’adozione di nuove tecnologie che rispettano la privacy degli utenti sarà fondamentale per il futuro della pubblicità online e per garantire un equilibrio tra la protezione dei dati e l’efficacia delle campagne pubblicitarie.
In definitiva, la transizione verso un web senza cookie di terze parti richiede una collaborazione continua tra Google, gli inserzionisti, le autorità regolatorie e gli utenti. Solo attraverso l’innovazione e il dialogo si potrà creare un ambiente digitale che rispetti la privacy degli utenti senza sacrificare l’efficacia della pubblicità. Il 2025 segnerà un momento decisivo per il futuro della pubblicità online e per l’equilibrio tra protezione dei dati e sostenibilità economica del web.